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Ratti: programmare e fare sistema

Il periodo post pandemia, secondo un’indagine condotta da Euratex, ha fatto registrare per il comparto tessile e abbigliamento europeo un incoraggiante segnale di ripresa. In particolare, il secondo trimestre 2021, il fatturato del settore tessile ha registrato un aumento del +3.3%, mentre quello dell’abbigliamento è salito del 7%.

A margine di questo andamento positivo, il settore si trova, oggi, a dover affrontare sfide legate all’aumento dei costi di spedizione così come i costi di energia (in particolar modo del gas) che potrebbero minare la ripresa stessa.  Come ha dichiarato il nostro ad Sergio Tamborini: “È indubbio che il perimetro delle imprese che risentono delle tensioni su costi di acquisto delle materie prime si sta allargando, occorre però che la supply chain rimanga integra e compatta a tutela di tutto il made in Italy. L’aumento dei prezzi sarà una scelta obbligata perché la nostra filiera non ha più margini, non esiste, infatti, impresa che possa assorbire questi aumenti così come non esiste azienda che può lesinare sulle materie prime alla base della nostra produzione di eccellenza e di qualità”.

Ratti punta a proporre ai propri clienti un prodotto sempre più in linea con le richieste e un servizio coerente con la creatività e con la velocità del fashion system. Per questo, da tempo, ha introdotto prassi dicollaborative forecasting della domanda di materiali, basate sulla condivisione delle informazioni con i clienti.

Oggi condividere in anticipo le informazioni non è più un vezzo da “best in class” ma la condizione strategica per garantire la disponibilità dei materiali giusti nei tempi giusti e governando i prezzi e costi complessivi.

Come riportato anche su tutti i media e nei canali di informazione di settore, dalla scorsa primavera stiamo assistendo ad un progressivo aumento dei prezzi dei combustibili e delle materie prime tessili[1] (in alcuni casi dovuti a shortage), nonché ad un generale peggioramento dei servizi di trasporto (disponibilità di mezzi/tempi/costi), sia sulle lunghe che sulle brevi percorrenze.

Tra i dati che mostrano chiaramente che non si tratta di una fase transitoria possiamo citare il +39% del prezzo del gas naturale nel terzo quarter 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020[2], il +23% del prezzo della seta greggia[3] e il +511% del costo di spedizione di un container dall’Asia[4][5].

L’impatto sull’industria tessile, in uno scenario di evoluzione inerziale, comporta un rischio non trascurabile per i player della moda in termini di revisione più frequente(e verso l’alto) dei prezzi da parte dei fornitori, maggiore incertezza nell’approvvigionamento dei materiali, allungamento dei tempi di risposta.

Per questo, vogliamo cogliere lo scenario odierno di inasprimento del mercato di fornitura a monte come un’opportunità per sviluppare e intensificare le buone prassi collaborative con i clientiì, in primis favorendo la visibilità con adeguato anticipo delle informazioni sui materiali chiave delle collezioni e relativi volumi per predisporre un’adeguata disponibilità dei tessuti e dei filati.

[1] https://sourcingjournal.com/topics/raw-materials/fiber-fabric-price-hikes-apparel-inflation-cotton-polyester-lenzing-wolverine-279905/

[2] https://www.ansa.it/pressrelease/economia/2021/08/02/energia-e-gas-forti-aumenti-nel-iii-trimestre-per-le-imprese_9d6b2386-87cf-476e-ad3c-f5627d8311a5.html

[3] Indagine Camera di Commercio di Como-Lecco sui prezzi della seta greggia 20/22D grado 5A e 6A di origine cinese, Agosto 2021 https://www.comolecco.camcom.it/pagina574_prezzi-seta-greggia-di-qualit-2022-gradi-5a-e-6a.html

[4] Deloitte weekly Global update – August 2021

[5] WCI, visited on September 9 2021 https://www.drewry.co.uk/supply-chain-advisors/supply-chain-expertise/world-container-index-assessed-by-drewry  
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